Vittorio Carlini

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«I tipi grossi come te mi piacciono, perché quando cascano fanno tanto rumore». La battuta cult di Eli Wallach nel film “Il buono, il brutto, il cattivo” - non suoni irriverente - ben si adatta a ciò cui si assiste sempre più spesso a Wall Street (e non solo). Cioè: grandi aziende che, colpite

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Nello scorso martedì nero dei chip (il Philadelphia semiconductor index in una sola seduta ha perso il 7,75%) un fatto va sottolineato: la cara, e vecchia, Coca Cola ha chiuso in rialzo dello 0,75%. A ben vedere, è la plastica rappresentazione di uno tra i motivi dell’attuale difficoltà in Borsa

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Aumentare i ricavi per, poi, portarsi a casa più utili. È un’equazione semplice, di puro buon senso. Che, però, non sempre corrisponde alla verità. Anzi! In determinate situazioni, finanche prolungate nel tempo, accade che possa essere modificata. Soprattutto, per adeguarsi al contesto di mercato.

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Dopo il crollo di inizio agosto, le Borse viaggiano sui massimi. Se ne parla tanto, ma ciò di cui si parla meno è: perché questo record? Chi l’ha spinto? Le big tech, sicuramente, quindi l’hi tech, ma non solo. Protagonisti inaspettati sono stati anche i titoli value. Cosa sta succedendo?Di Angelica Migliorisi e Vittorio Carlini

Finanza

Da una parte, tramite l’integrazione di VMware, la spinta al business del Software per infrastrutture (Infrastructure Software). Dall’altra l’accelerazione, concretizzata con lo shopping della stessa WMware, sull’Intelligenza artificiale. Così può descriversi, in linea di massima, il nucleo

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Da una parte le Borse che, dopo il crollo di inizio agosto scorso, viaggiano sui massimi. Dall’altra, i titoli di settori più tradizionali e maturi (cosiddetti value) che - lontani dai riflettori dei media - risalgono la corrente, rimontando il mondo della tecnologia (azioni growth). È l’attuale

Finanza

«Le azioni restrittive del Governo» americano, «(…) specialmente alla luce delle attuali tensioni commerciali con la Cina (…) potranno», in parte, «incidere negativamente la nostra capacità di vendere prodotti (…)», scrive nell’ultimo bilancio trimestrale il produttore integrato di semiconduttori

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“L’unione fa la forza”. Il noto adagio calza a pennello per descrivere la giornata di ieri in Borsa. Da una parte, i singoli listini (in Europa e non solo) hanno vissuto una seduta all’insegna della debolezza. Dall’altra, invece, il Morgan Stanley Capital Index (Msci World) - che unisce migliaia di

Finanza

Negli ultimi cinque anni, secondo Seeking Alpha, il titolo diAlphabet ha guadagnato oltre il 190% (al 23/8/2024). Sui dodici mesi e da inizio 2024, invece, il rialzo è rispettivamente del 25,7 e 18,8%. Si dirà: nessuna sorpresa! Le performance corrispondono, in linea di massima, alla crescita -

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Ben 2.036 miliardi di dollari. Una cifra incredibile che, largo circa e al netto del cambio biglietto verde verso euro, equivale al Prodotto interno lordo dell’Italia nello scorso esercizio. Di cosa stiamo parlando? Beh, dell’utile netto rettificato cumulato, dal 2014 al 2023, delle otto aziende hi

Finanza

Nel 2021 i ricavi di Hasbro, secondo il terminale Bloomberg, erano stati 6,42 miliardi di dollari. Nell’esercizio successivo la voce contabile è risultata di 5,86 miliardi per poi, nel 2023, assestarsi a 5 miliardi di dollari.

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Prima: contribuire alla spinta all’ingiù. Poi: lo stare un po’ più alla finestra (mentre gli operatori tradizionali, presi anche dal panic selling, vendono a mani basse). Infine: tornare sul mercato in acquisto, sfruttando l’abbozzo di rimbalzo.

Finanza

Da una parte i ricavi trimestrali che, anche coerentemente con un mercato difficile, calano (o perlomeno restano piatti). Dall’altra i margini i quali, in scia soprattutto agli sforzi sulla riduzione dei costi, aumentano. Il tutto con i rumor di possibili M&A che attirano l’attenzione della

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L’economia di carta che rischia di cadere su quella reale. In altre parole: la Borsa che, nel caso riprendesse lo sciacquone dei giorni passati, può danneggiare fortemente il mondo delle imprese e delle famiglie. In particolare, negli Stati Uniti.

Finanza

Tanto peggio per l’economia reale, tanto meglio per le Borse (perché c’è la spinta al taglio dei tassi). Il leit motiv è molto noto tra gli operatori. In tal senso, il recente dato negativo sull’occupazione Usa avrebbe dovuto costituire una “manna”. Così non è stato. Per quale motivo? In molti